Questo fine settimana, migliaia di cittadini italiani avranno la possibilità di scegliere. Saranno chiamati a decidere se continuare a dare credito e fiducia a chi quotidianamente si adopera per tradirli, oppure se dare il via al cambiamento, proprio a partire dalla loro strada, dal loro quartiere, dal loro comune.
Personalmente non ritengo necessari grandi appelli, credo che anni di lavoro sul territorio parlino più forte e più chiaro di qualsiasi discorso. Così come credo di non dover convincere nessuno, per questo non chiederò a nessuno di voi di votare i nostri portavoce domenica. Sentivo però il bisogno di condividere assieme alcune riflessioni.
La prima riguarda appunto l’impegno. In tutti i comuni dove i nostri portavoce hanno avuto l’opportunità di lavorare, durante gli ultimi cinque anni, è stato possibile dimostrare attraverso i fatti quale sia la tempra dei nostri attivisti. Mentre la loro propaganda ci vuole incapaci e impreparati, noi li smentiamo con il nostro lavoro. Non esiste soddisfazione più grande. La loro parola, lo abbiamo imparato, vale zero. Il nostro impegno, parlerà per noi anche quando le loro chiacchiere saranno spazzate via dai vostri voti. Come lo scorso quattro dicembre.
La seconda riflessione riguarda la scelta. Non chiederei mai a nessuno di concederci la sua fiducia, sulla base delle mie parole o delle nostre promesse. Mi sento però di chiedervi una cosa. Venite a conoscerci, ascoltate le proposte per il nostro ambiente, la nostra salute, il nostro territorio. Documentatevi su chi siamo e soprattutto su ciò che abbiamo fatto in questi anni. Fate lo stesso con i nostri avversari. Cercate di capire chi vi trovate di fronte, chi vi sta chiedendo per l’ennesima volta fiducia, sperando vi dimentichiate che sono stati loro a governare negli ultimi vent’anni. E poi scegliete. Scegliete liberamente al di là del tifo, al di là di schemi (destra, sinistra) ormai inevitabilmente e definitivamente superati. Scegliete fra chi vuole accentrare, escludendovi, ogni decisione e chi invece sviluppa piattaforme (Rousseau) per condividere il più possibile le decisioni; scegliete fra chi è schiavo del fossile e chi invece vuole un futuro rinnovabile, scegliete fra chi ha barattato i vostri diritti di lavoratori con il fallimentare Jobs Act e chi vorrebbe che nessuno rimanesse indietro grazie al reddito di cittadinanza; scegliete fra chi restituendo il proprio stipendio sostiene la piccola media impresa e chi fa di tutto per mantenere privilegi medioevali, come il vitalizio o come il diritto (si secondo loro è un diritto) alla pensione dopo quattro anni e sei mesi di lavoro.
Possiamo fare insieme tutto questo. Stiamo mantenendo le promesse. Possiamo farlo per un motivo: le nostre mani sono libere. Non dobbiamo rendere conto ad amici petrolieri, industriali o chissà quale fondazione che finanzia le nostre campagne elettorali. Dobbiamo rendere conto solo a voi, che fra cinque anni avrete il sacrosanto diritto di rimandarci a casa, qualora dovessimo deludervi. Non ci ritroverete attaccati alla poltrona come Alfano, o come tutti quei micro partiti senza consensi che hanno talmente paura di farvi votare al punto che ancora oggi il nostro Paese è privo di una legge elettorale. Capite la gravità. Oggi in Italia, i cittadini non hanno uno strumento per esercitare la pratica democratica. Rimedieremo, non si illudano, in un modo o nell’altro dovranno darvi di nuovo ascolto, anche se forse ci sarà ancora da aspettare.
Non qui, non nel vostro comune, non a casa vostra, non domenica, quando finalmente potrete scegliere!