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Dopo due anni ricevere un tampone dovrebbe essere ordinaria amministrazione, non materia da “task force”

Dopo due anni ricevere un tampone dovrebbe essere ordinaria amministrazione, non materia da “task force”

La “Task Force Tamponi” operativa da oggi è solo l’ultima farsa di Regione Lombardia.

L’inadeguatezza del governo di centrodestra ha trasformato ciò che dopo due anni dovrebbe essere ordinaria amministrazione, ovvero ricevere un tampone, in un’odissea degna di un girone dantesco. La Giunta Fontana-Moratti ha confermato di non essere all’altezza del senso di responsabilità dei cittadini lombardi. Ora vogliono far passare come fuori dall’ordinario, al punto da dover richiedere l’intervento di una “task force”, il senso di responsabilità di chi, nel pieno di un’ondata pandemica, ricorre a ciò che ha a disposizione per limitare la circolazione del virus. Quando fuori dall’ordinario è solamente l’incapacità di chi per la quarta volta, e dopo due anni, è riuscito ancora a farsi trovare impreparato e corre, tardivamente, ai ripari.

Code chilometriche, tempi d’attesa biblici, portale in tilt, totale abbandono e assenza di informazioni. Il tracciamento è completamente saltato e provare a contattare ATS o il proprio medico di base è un’autentica impresa.

Chiudere gli hub a settembre aveva un senso, ma non essere in grado di riattivarli per tempo è l’ingiustificabile risultato di un’amministrazione incapace di alcuna visione.

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