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Espulso dal Consiglio Regionale, come la verità e la trasparenza

Espulso dal Consiglio Regionale, come la verità e la trasparenza

Oggi sono stato espulso dall’Aula del Consiglio Regionale della Lombardia.

Sono stato allontanato perché, insieme a altri colleghi, chiedevo al centrodestra di rispondere per una volta nel merito. Di mostrare i dati che i cittadini lombardi ci hanno chiesto di conoscere e hanno il diritto di vedere. Sono stato espulso perché ho detto che non potevo continuare a lavorare finché non fossero garantite trasparenza e verità, dopo essermi sorbito le farneticazioni prive di ogni prova del presidente Fontana.

Sono giorni che il centrodestra accusa, mistifica e fomenta, senza fornire uno straccio di prova. Nemmeno un numero. Di fronte alla sordità dell’Aula e del presidente Fontana alla nostra richiesta di trasparenza ho deciso di non poter andare avanti.

L’emergenza merita amministratori capaci, non questa banda di improvvisati che non è in grado nemmeno di fare i conti.

Questa Giunta si è sfiduciata da sola con il fallimento di Fontana, epilogo di una malagestione che negli anni ha riscritto il significato del concetto di incapacità politica.

Il rispetto è il valore che ispira ogni minuto della nostra attività politica al servizio dei cittadini. 

È in nome di quel rispetto per i lombardi che oggi siamo espulsi da quell’aula dove, anno dopo anno, il centrodestra ha smantellato l’eccellenza lombarda. 

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