✨FACCIAMO PRESTO: TORNIAMO A ESSERE IL MOVIMENTO CINQUE STELLE.
Facciamo in fretta. Riprendiamo a camminare su quella strada che ha portato in Italia le risorse del Recovery Plan, una legge contro la corruzione e il principio che nessuno deve rimanere indietro.
Grazie al dialogo, siamo pronti a ripartire uniti.
Sono state settimane difficili. Tante volte avrei voluto parlare e confrontarmi con voi su quanto stava succedendo. Ho scelto di restare in silenzio, ho preferito aspettare, dare fiducia e provare a capire meglio.
Fomentare discussioni sui social o sui media non avrebbe contribuito a nulla se non a dare materiale per screditarci ai pennivendoli.
Avevo la chiara sensazione di quanto il momento fosse troppo delicato, per lasciarsi andare di getto a tutte le emozioni e i pensieri che mi passavano per la testa.
Abbiamo perso tanto tempo e di tempo non ce n’è rimasto molto, a giudicare la rapidità attraverso la quale l’asse della restaurazione, del privilegio e della vecchia politica (da Renzi a Salvini) lavora giorno e notte per distruggere tutto il lavoro del Movimento Cinque Stelle.
Per Renzi è una questione personale. L’abbiamo distrutto e ora la sua unica ragione di esistenza politica, è provare restituirci il favore. La cattiva notizia è che lui è il frontman di un sotto movimento portatore di interessi di pochi e molto forti. Quella buona è che gli italiani non lo possono più vedere, il suo partito è accreditato a meno del 2% e nel 2023 sparirà dalla scena. L’obiettivo è evitare che faccia troppi danni fino a quel momento.
Salvini invece probabilmente non capisce, ma si limita a ripetere pur di avere cose da elencare. Se fra due settimane i sondaggi orienteranno i suoi messaggi in direzione opposta non avrà difficoltà a rinnegare tutto.
Di fronte a tutto questo il Movimento Cinque Stelle deve tornare ad essere il Movimento Cinque Stelle.
A cominciare dalla difesa dei nostri temi: giustizia e legalità, ambiente e salute, lavoro e diritti. Su questo dobbiamo tornare ad essere intransigenti. E ve lo dice uno che fra l’urlare e non portare a casa nulla e dialogare per ottenere un risultato, proverà sempre a percorrere per prima la seconda via. Ma ve lo dice uno che quando c’è stato bisogno è salito sul tetto di Montecitorio per difendere la Costituzione e ha occupato l’ufficio della presidentessa Laura Boldrini quando c’è stato da difendere il diritto alla casa.
BEPPE: continua a mostrarci dove dobbiamo andare,
GIUSEPPE: traccia la strada per arrivarci.
Però facciamo in fretta. Io non vedo l’ora di poter ridare al mio lavoro una visione e un obiettivo comune, attraverso cui tornare ad andare lontano e perché no, a riveder le stelle.