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Il centro commerciale più grande d’Italia a Cinisello Balsamo? Un atto di ordinaria follia

Il centro commerciale più grande d’Italia a Cinisello Balsamo? Un atto di ordinaria follia

Ricevo e condivido il comunicato dei portavoce del M5S di Cinisello Balsamo

Il centro commerciale più grande d’Italia a Cinisello Balsamo? Un atto di ordinaria follia. Presentate due interrogazioni alla Camera dei Deputati e in Regione Lombardia.

Ad affermarlo sono i portavoce del Movimento 5 Stelle Luigi Andrea Vavassori e Giancarlo Dalla Costa che hanno chiesto a Massimo De Rosa, portavoce alla Camera dei Deputati, e a Stefano Buffagni, portavoce in Regione Lombardia, di depositare due interrogazioni sul quasi certo collasso viabilistico del nodo stradale più trafficato d’Italia.

Nel quadrilatero stradale composto dall’Autostrada A4, Tangenziale Nord A52, la SS36 (viale Fulvio Testi) e la SP 58 Via Valtellina, nel cui centro sorgerà il complesso commerciale/terziario, transitano oggi circa 300.000 veicoli al giorno. L’area riveste caratteristiche di elevata strategicità, per posizione baricentrica in termini di accessibilità e connessione tra diversi sistemi viabilistici di rango primario. Costituendo punto di smistamento nelle relazioni tra i grandi tracciati di portata regionale/nazionale di accesso al Nord Milano, e il tessuto viario locale, al servizio di Cinisello Balsamo ma anche di Sesto San Giovanni e Monza. Non ci vogliono scienziati per comprendere come la congestione veicolare o la saturazione dei posti auto farà letteralmente bloccare la viabilità del comparto e, di conseguenza, quella regionale e nazionale.

Le stesse preoccupazioni sono state sollevate anche da Autostrade per l’Italia, impegnata nel potenziamento della tratta con la quarta corsia dinamica della A4 limitrofa al progetto, che dichiara “a seguito degli approfondimenti trasportistici dello svincolo autostradale di Sesto San Giovanni, oggetto peraltro di specifica riunione presso la Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, è emerso che la configurazione prevista nel P.I.I. pubblicato, potrebbe essere causa della crisi del sistema viabilistico dello svincolo autostradale e dell’area urbana circostante, con particolare gravità a riguardo dell’innesto sulla SS36 in direzione Lecco”.

Ma ci sono altri numeri che dimostrano l’irrazionalità previsionale e progettuale. Dal nuovo capolinea M1 di Bettola, che verrà costruito letteralmente sotto il centro commerciale, nell’orario di punta dalle ore 7 alle 9, partiranno 60 treni da circa 1000 passeggeri con una potenzialità di trasporto di 60.000 passeggeri nelle due ore. A essere prudenti, si calcola che gli utenti che saliranno a M1 Bettola saranno circa 15.000 dalle 7 alle 9 e di questi almeno il 40% userà l’auto per arrivarci, i 2500 posti auto pubblici a servizio della M1 si riveleranno subito insufficienti.

I portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale a Cinisello Balsamo, sono fortemente preoccupati per il collasso veicolare e conseguente aumento dell’inquinamento che avrà gravi ricadute sulla salute pubblica e sull’ambiente. Ricordano che la nostra area è tra le più inquinate d’Europa ed è già colpita da morti premature e da gravi patologie causate dall’inquinamento che, non essendo monitorate e catalogate, passano inosservate. Le polveri sottili, PM 10, in città sono il doppio rispetto ai massimi di legge (l’Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per inerzia sulla riduzione delle polveri sottili e biossido di azoto). Aggiungono che l’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo non ha nemmeno previsto piani di intervento in caso di collasso veicolare così come non è previsione il potenziamento del numero dei componenti della Polizia Locale che dovranno fronteggiare il caos veicolare.

La sinistra vuole a tutti i costi il gigantesco centro commerciale che, di fatto, è lievitato dagli iniziali 130.000 mq agli attuali 200.000 mq., e di cui certo non si sentiva la necessità, anzi. Sarà causa di chiusura dei negozi di vicinato, già oggi allo stremo, ma anche dei vicini ipermercati che non potranno sostenerne la concorrenza.

I portavoce comunali
Luigi Andrea Vavassori

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