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Il governo c’è per devastare ma mai per proteggere l’ambiente

Il governo c’è per devastare ma mai per proteggere l’ambiente

La legge quadro sulle aree protette del 6 dicembre 1991, n. 394, nell’ambito de “l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese”, prevede la realizzazione di tutte le misure necessarie alla tutela delle aree di interesse paesaggistico individuate di concerto con le regioni, tra cui i PLIS – Parchi Locali di Interesse Sovracomunale – ovvero i Parchi istituiti da una o più amministrazioni comunali che condividono la volontà di tutelare una parte del proprio territorio con l’obiettivo di valorizzare zone a diversa vocazione (rurale, naturalistica), come le aree periurbane o, in generale, aree da salvaguardare per la loro valenza storico-culturale e paesaggistica, sottraendole così all’urbanizzazione, al degrado e all’abbandono;

Abbiamo invitato pertanto il Governo a prevedere, tra le aree tutelate per legge, oltre ai parchi e le riserve nazionali o regionali ed i territori di protezione esterna dei parchi, i Parchi di Interesse Sovracomunale, se istituiti sulla base di norme regionali volte a tutelare i valori naturali, paesistici e storico-culturali ed i siti della Rete europea Natura2000.

Purtroppo l’ordine del giorno è stato respinto dal governo come impegno concreto ma si voleva far passare come raccomandazione. Abbiamo chiesto al governo di ritornare sui suoi passi e impegnarsi per una tutela maggiore dei PLIS ma senza esito. Il voto alla fine ha decretato la votazione negativa dell’ordine del giorno.

L’acronimo PLIS (Parchi Locali di Interesse Sovracomunale) indica una forma di tutela del territorio innovativa e diffusa, per ora, in Lombardia e Toscana ma per la qualità del progetto è destinata a diffondersi in tutta Italia.

Riconosciuti con l’approvazione della Legge Regionale 30 novembre 1983, n.86, “Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle Riserve, dei Parchi e dei Monumenti Naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale”, i PLIS, in Lombardia, sono stati ufficialmente inseriti nel quadro di riferimento della gestione delle aree protette.

Essi rivestono una importanza strategica nella politica di tutela e riqualificazione del territorio; infatti si inquadrano come elementi di connessione e integrazione tra il sistema del verde urbano e quello delle aree protette di interesse regionale e permettono la tutela di vaste aree a vocazione agricola, il recupero di aree degradate urbane, la conservazione della biodiversità, la creazione di corridoi ecologici e la valorizzazione del paesaggio tradizionale. Nella fascia montana del territorio regionale l’istituzione dei P.L.I.S. costituisce un’occasione per conservare e valorizzare aree di riconosciuto valore ambientale e naturalistico;

Tali parchi sono istituiti da una o più amministrazioni comunali che condividono la volontà di prendersi cura di una parte del proprio territorio con l’obiettivo di tutelare, valorizzare, rivalutare zone a diversa vocazione (rurale, naturalistica), aree periurbane ed in generale ambiti da salvaguardare per la loro valenza storico-culturale e paesaggistica, che in questo modo vengono sottratti all’urbanizzazione, al degrado e all’abbandono.

Un Parco Locale si distingue nettamente dalle altre tipologie di aree protette regionali anche dal punto di vista della modalità di gestione e dell’iter di riconoscimento.

In questo senso gli strumenti a cui fare riferimento sono quelli dettati dalla pianificazione urbanistica comunale, all’interno della quale vengono definiti disciplina di salvaguardia, modalità di funzionamento e obiettivi di tutela dell’area.

Se si potessero riassumere in tre parole le caratteristiche di un Parco Locale esse sarebbero volontarietà, fruibilità, flessibilità.

Volontarietà perché, come già accennato, nell’atto di riconoscimento di un PLIS sono le amministrazioni comunali che decidono di propria iniziativa di istituire un Parco, attivando di fatto una forma di Custodia del Territorio; fruibilità in quanto i Parchi Locali nascono come aree di svago e luoghi aperti alla cittadinanza; infine flessibilità, perché questo tipo di approccio di valorizzazione del territorio si presta ad essere declinato su temi molto diversi: dalla tutela della biodiversità alla salvaguardia e riqualificazione del paesaggio, dalla promozione di un’agricoltura sostenibile alla realizzazione di percorsi di riscoperta delle emergenze locali, dalla sensibilizzazione ed educazione delle comunità all’introduzione di un nuovo modo di vivere il proprio territorio partecipando consapevolmente alle scelte che lo riguardano.

I PLIS rappresentano anche ambiti privilegiati in cui sviluppare attività di educazione ambientale: i principali interlocutori sono rappresentati dalle scuole che con il Parco e i soggetti ad esso affini possono attivare progetti e laboratori tematici per avvicinare i ragazzi alla natura e guidarli alla scoperta del territorio in cui vivono, in un percorso che li coinvolga e li responsabilizzi.

Per quanto riguarda la fruizione, essa usualmente privilegia il coinvolgimento della popolazione locale: in questo senso il PLIS diventa luogo di riferimento in cui la cittadinanza incontra il territorio, anche attraverso iniziative locali di animazione e percorsi di interpretazione del paesaggio.

I PLIS in quanto strumenti di pianificazione e progettazione del territorio rappresentano anche un elemento chiave di connessione delle Reti Ecologiche Provinciali configurandosi come potenziali zone source ovvero “aree sorgenti” di biodiversità.

I PLIS rivestono inoltre una grande importanza strategica nella politica di tutela e riqualificazione del territorio, si inquadrano come elementi di integrazione e connessione tra il sistema verde urbano e quello della aree protette di interesse regionale e permettono la tutela di vaste aree a vocazione agricola, il recupero di aree degradate urbane, la conservazione della biodiversità, la creazione di corridoi ecologici, e la valorizzazione del paesaggio tradizionale…” .

La crescita esponenziale del numero di Parchi Locali non può che essere interpretato come atto di una crescente responsabilità e propensione da parte di piccole e grandi amministrazioni comunali a prendersi cura del proprio territorio, che hanno riconosciuto nella forma dei Parchi Locali un valido strumento di pianificazione, riassetto e tutela del paesaggio.

 

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