Sogesid, ed il suo amministratore delegato Marco Staderini (politicamente vicino a Pier Ferdinando Casini), sono finiti al centro di una questione tutta da chiarire. Secondo quanto riportato all’interno dell’articolo di Chiara Brusini, pubblicato su IlFattoQuotidiano.it: <<Dal 2015 la controllata del Tesoro ha assunto con gli sgravi oltre 400 persone. Che lavorano per il ministero dell’Ambiente a fronte di tariffe giornaliere calcolate dividendo uno stipendio lordo. Secondo una segnalazione inviata ad Anac e Procura di Roma, in questo modo la società “ha incassato anche i contributi non dovuti” e in questo modo ha “mascherato le perdite”. Rilievi anche sui contratti di consulenza “non giustificati>>. Sogesid ha incassato dal ministero anche il rimborso dei contributi, compresi nella tariffa, e non dovuti in quanto il personale assunto con il Jobs act non è soggetto al versamento per i tre anni successivi.
La questione legata ai costi del lavoro, che il ministero dell’Ambiente sostiene a beneficio di Sogesid, era già stata sollevata in passato, da un’interrogazione parlamentare, a mia firma. Presentata dopo che la Corte dei Conti aveva affermato come le attività di supporto Sogesid costituiscano un anomalo fattore di aggravamento dei costi del personale, per esigenze cui il Ministero, dovrebbe far fronte mediante il proprio organico. Infatti le consulenze fornite da Sogesid, a quanto ci risulta, contano un numero di personale applicato superiore a quello del personale di ruolo all’interno del ministero stesso. Inoltre l’operato non sembra corrispondere ad un reale piano di fabbisogno, per ciò che concerne lo svolgimento delle competenze del Ministero dell’Ambiente.
All’interno dell’interrogazione cito poi un episodio in particolare. Riguarda quanto accaduto a Marrakech, nel novembre del 2016, durante la 22esima Conferenza sul Cambiamento Climatico. All’interno della lista della delegazione tecnica inviata in rappresentanza degli interessi nazionali, per quanto riguarda la quota parte riservata al Ministero, avrebbero figurato, numerosi negoziatori attualmente esterni al Ministero stesso o che gravitano intorno all’amministrazione centrale, attraverso rapporti di collaborazione esterna.
Per questo motivo ho domandato al rappresentante del governo, come intendesse comportarsi al riguardo. La risposta merita attenzione in particolare per un passaggio: “In particolare, si sta pensando ad un rafforzamento della struttura organizzativa ministeriale attraverso un incremento della dotazione organica, prevedendo ulteriori unità di personale con idonea copertura finanziaria. Il Ministero continuerà a lavorare affinché si risolva al più presto questa questione che riteniamo essenziale per il buon funzionamento della struttura“. Praticamente viene riconosciuto come, in ragione del blocco del turn over e dell’aumento delle funzioni, siano stati costretti a ricorrere a Sogesid, aggiungendo poi come si stia cercando di sbloccare la situazione, attraverso un intervento normativo che consenta nuove assunzioni di personale specializzato.
Interessante anche sottolineare come si stia pensando di agire al livello normativo, per colmare la lacuna della legge istitutiva del Ministero dell’ambiente (legge 8 luglio 1986, n. 349) in merito all’assenza di indicazioni relative alle modalità di reclutamento di personale specializzato.
Elementi che potrebbero portare a pensare come l’intenzione sia quella di allontanarsi in maniera progressiva, dal vincono di dipendenza operativo verso Sogesid. Ovviamente dopo le parole dovranno seguire i fatti, e qui non mancano i miei dubbi!