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Inceneritore Sesto San Giovanni, quali progetti per la riconversione?

Inceneritore Sesto San Giovanni, quali progetti per la riconversione?

L’incontro con i vertici di Core spa, assieme al candidato sindaco Antonio Foderaro.

Il progetto è di quelli che danno qualche speranza a chi, come la consigliera M5S Franciosi, ha dedicato gran parte del proprio mandato a battersi per la chiusura dell’inceneritore. Si inizia a parlare di decommissioning e di riconversione dell’impianto di via Manin.

Lo scorso dicembre gli azionisti del consorzio CORE SpA, ovvero i sindaci di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Segrate, Cormano e Pioltello, hanno dato mandato a CORE SpA affinché si impegnasse formalmente con CAP Holding (gestore del servizio idrico di Città Metropolitana e oltre) a realizzare un piano industriale attraverso il quale delineare i contorni del progetto. A cominciare dai benefici in termini di sostenibilità ambientale e salute pubblica.

Il M5S ha sempre sostenuto la strategia Rifiuti Zero e l’applicazione del concetto di economia circolare attraverso lo studio del ciclo di vita dei singoli prodotti. La stessa direzione viene dettata dall’Unione Europea: prediligere il recupero di materia, e non di energia, dai rifiuti.

Assieme al candidato sindaco del M5S Antonio Foderaro mi sono recato lunedì presso gli uffici della CORE SpA per vederci chiaro sul progetto in questione e sul futuro dell’impianto di incenerimento rifiuti. Le risultanze di questo incontro si sono rivelate decisamente interessanti al fine di comprendere i futuri sviluppi dell’area.

“In un clima di collaborazione abbiamo posto le domande che riteniamo fondamentali per i cittadini di Sesto San Giovanni e dei paesi limitrofi al forno, i primi a cui dare risposte sul futuro dell’impianto. Ci interessava che il progetto in questione fosse funzionale alle esigenze del territorio” spiega Foderaro: “Il futuro dell’area deve passare necessariamente dalla garanzia occupazionale di chi vi lavora ma anche dalla piena sostenibilità ambientale dell’intervento” dichiara il candidato sindaco.

In cantiere c’è un accordo per studiare una collaborazione tra CAP Holding e CORE SpA, che si realizzi attraverso la trasformazione dell’inceneritore in un impianto di trattamento dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque dei 61 impianti di proprietà della CAP Holding.

Nelle prossime settimane sarà pubblicato un bando per mettere a gara uno studio sulle varie tipologie di interventi effettuabili, assicurano da CORE SpA, bando all’interno del quale non si prevede di sposare a priori alcuna tecnologia. L’obiettivo è puntare al rispetto della sostenibilità dell’intervento sia dal punto di vista economico sia rispetto all’impatto ambientale della stessa. La richiesta del Movimento Cinque Stelle è che il saldo dell’intervento sia positivo per ciò che concerne i parametri ambientali, in modo da portare a un netto miglioramento della situazione attuale.

L’economia circolare può portare posti di lavoro e migliore qualità di vita per il territorio. Siamo favorevoli alla ricerca e agli studi, ma siamo anche per una scelta sul futuro dell’impianto che coinvolga i cittadini e non venga calata dall’alto dalle amministrazioni.

Stando a quanto comunicato da CORE SpA per ora non è in questione l’acquisizione o la vendita del consorzio da parte di CAP Holding. Inoltre non sono ancora definite le tecnologie che si utilizzeranno nel possibile futuro impianto di trattamento fanghi di depurazione, queste emergeranno dallo studio che sarà assegnato tramite bando a breve. Tra gli scopi del nuovo polo industriale ci sarà quello del trattamento a freddo dei rifiuti, di produzione di energia termica, biogas e di trattamento dei fanghi di depurazione. Si mira a sviluppare inoltre un polo di ricerca sull’economia circolare e a proseguire nella fornitura di calore per il teleriscaldamento.

Rivolgeremo grande attenzione agli sviluppi futuri di quest’area, che potrebbe sì rivelarsi preziosa per Sesto San Giovanni e per i comuni del circondario. Prendiamo atto degli obiettivi, che puntano a trasformare l’area in un centro di eccellenza e strategia per la realizzazione dell’economia circolare propria della strategia “Rifiuti Zero”, ma, se il progetto fosse concepito in modo non corretto, potrebbe rivelarsi fonte di ulteriori problemi ambientali e di sperpero di risorse in una zona che ha già dovuto per anni subire i danni dovuti all’incenerimento dei rifiuti.

Il MoVimento 5 Stelle continuerà a vigilare sulle attività di CORE SpA e sugli sviluppi di questo progetto, che ancora non è neanche sulla carta. È troppo presto per poter cantar vittoria. A Sesto San Giovanni siamo in campagna elettorale e nessun candidato Sindaco di buon senso sosterrebbe in questo momento di voler mantenere attivo un inceneritore obsoleto ed economicamente insostenibile. Rimaniamo fermi sulla nostra strada certi che, se non sarà possibile trasformare e riqualificare l’area come promesso, l’unico futuro possibile per l’inceneritore sia la sua chiusura.

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