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Inquinamento, Italia deferita alla Corte Europea: Non solo ci ammaliamo di smog, ma saremo anche costretti a pagare

Inquinamento, Italia deferita alla Corte Europea: Non solo ci ammaliamo di smog, ma saremo anche costretti a pagare

Ancora una volta i cittadini dovranno pagare, non solo in termini di salute ma anche in termini di costi economici, l’incompetenza e il menefreghismo di chi finora ha amministrato senza curarsi di trovare soluzioni all’emergenza smog. La Commissione Europea, ha difatti appena deferito l’Italia alla Corte di Giustizia Europea a causa dei “persistenti elevati livelli” di Pm10.

La procedura, da tempo ventilata da parte delle istituzioni europee, è stata aperta dal momento che in 28 zone d’Italia, concentrate in Lombardia, Veneto, Piemonte e Lazio i limiti giornalieri di legge relativi al particolato sono stati superati in modo persistente nel 2016, per periodi fino a 89 giorni. Un iter che con ogni probabilità porterà ad una sanzione economica per il nostro Paese. Un’autentica beffa per i cittadini, già costretti a sostenere un costo non quantificabile in termini di salute e qualità della vita:. E’ assurdo, veniamo sanzionati perché inquiniamo, poi magari vengono a raccontarci che mancano fondi per la sanità o per gli investimenti sulla green economy.

Finora le misure contro l’emergenza smog, causa di 90mila decessi prematuri l’anno (dati OMS ndr) e costi altissimi costi sanitari per le malattie croniche a livello respiratorio, sono state limitate alla danza della pioggia o a sporadiche, quanto poco strutturali, iniziative volte al blocco del traffico. Per fronteggiare quella che in Lombardia assume i numeri e i connotati di una vera e propria emergenza sanitaria, occorre una visione capace di superare gli interessi legati alla poltrona, mettendoli in secondo piano rispetto a quelli dei cittadini.

Cosa fare?

Il Movimento Cinque Stelle ha pronto un piano di dieci punti per la qualità dell’aria. Proponiamo misure per investire nelle energie rinnovabili, sviluppare il verde e la riforestazione urbana, potenziare i controlli, il monitoraggio e la ricerca ambientale, investire su mobilità sostenibile, incrementare la flotta dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico urbano. Ovviamente si tratta di provvedimenti da inserire all’interno di una visione strategica pluriennale, ma fondamentali per cominciare una battaglia che non può più essere rimandata. La nostra salute, la salute di tutti noi non può aspettare.

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