Il Consiglio Regionale della Lombardia voterà domani il progetto di Legge 168: “Disposizioni relative al patrimonio edilizio dismesso con criticità. Modifiche all’articolo 40 bis della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il Governo del Territorio)”.
Si tratta di una legge che avrà un notevole impatto sul modo in cui andrà a svilupparsi la pianificazione territoriale nei prossimi anni. Il Movimento Cinque Stelle è da sempre portavoce di uno sviluppo del territorio che metta al primo posto bonifiche e riqualificazione urbana, in un’ottica che porti allo stop del consumo di suolo.
Lo sviluppo delle aree logistiche è un tema di fondamentale importanza per la Lombardia.
Qui, negli ultimi anni, abbiamo assistito al proliferare di questo tipo di insediamenti. Per questo, in linea con la moratoria già assunta recentemente al riguardo, abbiamo chiesto a Regione Lombardia, di impegnarsi a inserire nella nuova normativa criteri e incentivi volti a favorire la localizzazione delle logistiche prioritariamente all’interno di aree dismesse, prevedendo parametri valutativi più stringenti e in linea con una programmazione territoriale più ampia. Questo nell’ottica di incentivare la rigenerazione urbana e limitare il dilagante consumo di suolo, al fine di preservare dal cemento i terreni agricoli di pregio presenti in Lombardia e i suoli liberi. È un tema che deve essere tratto ponendo la dovuta attenzione alle tematiche ambientali e territoriali. Per questo riteniamo sia opportuno evitare le esclusioni delle Valutazioni di Impatto Ambientale dei progetti per la realizzazione di insediamenti logistici, prevedendo dei parametri più vincolanti. Il tema, poi, dell’assenza di programmazione territoriale è troppo importante e necessità di una regolamentazione adeguata. Perciò chiederemo a Regione Lombardia di attivarsi presso gli Enti locali, Province e Comuni, al fine di sospendere il rilascio di nuove autorizzazioni in un’ottica di programmazione territoriale allargata, nell’attesa della nuova normativa. Lo sviluppo delle logistiche non può essere lasciato in mano a singoli Comuni e soprattutto non deve devastare il territorio.