È evidente che Regione Lombardia abbia necessità di ricostruire la propria immagine.
Dopo la disastrosa gestione della pandemia e dell’avvio della campagna vaccinale, quello per intenderci affidato al modello Aria Lombardia.
Da qui probabilmente l’esigenza di spendere otto milioni di euro aggiuntivi in campagne di comunicazione.
Colpisce infatti che Regione Lombardia si sia accorta di questa necessità in sessione di assestamento, piuttosto che in fase di previsione. Da una parte viene il sospetto possa trattarsi di un’operazione volta a ricostruire il consenso e la credibilità persa, dall’altra la giunta Fontana è quella dell’annuncio vuoto e delle conferenze stampa show e forse in questa spesa va riconosciuta coerenza. Viene poi da chiedersi come mai si scelga di affidare direttamente all’esterno ulteriori risorse, quando in Regione Lombardia esistono già strutture dedicate proprio alla comunicazione. In ogni caso il filo conduttore di questa legislatura resta: prima la propaganda poi i cittadini. Così ecco otto milioni per non meglio precisate campagne di comunicazione aggiuntive, stupisce che ancora oggi la giunta non sappia come verranno impegnate precisamente queste risorse, mentre si tagliano i fondi alle imprese per l’innovazione, alla cultura e alla protezione ambientale.
Leggi l’articolo di Andrea Sparaciari per “Il Fatto Quotidiano”:
Otto milioni di euro. È l’extra-budget che la giunta di Attilio Fontana ha chiesto di inserire nel prossimo bilancio della Regione Lombardia. Soldi necessari, dicono, per nuove iniziative del settore “comunicazione” e che vanno a sommarsi agli oltre 24 milioni di euro già stanziati nel 2019, sempre per la comunicazione, a inizio legislatura.
Secondo i desiderata di Fontana, annunciati in sordina dal direttore della Comunicazione del Pirellone, Alessandro Papini, i nuovi fondi dovrebbero riguardare sia l’anno in corso (2.469.500 euro), sia i due successivi, 3 milioni per il 2022 e altrettanti per il 2023. In pratica, a metà legislatura, Fontana si è reso conto che i soldi già programmati per quest’anno non erano sufficienti a “comunicare” le attività della sua giunta e che aveva sbagliato anche i budget per i prossimi due anni. Così ha chiesto un aumento del 33%, proprio mentre la giunta stanziava solo 760.753 euro per i centri antiviolenza e le case rifugio delle donne maltrattate (circa 4500 euro a centro) e tagliava da 30 a 8 i milioni del fondo per l’innovazione alle imprese. Perché le risorse scarseggiano.
MA A COSA dovrebbero servire tali fondi?
Ufficialmente, sono risorse “che saranno utilizzate per campagne di comunicazione che stiamo giàistruendo, aggiuntive a quelle già programmate, con la Presidenza e le singole direzioni generali”, come ha spiegato Papini nei giorni scorsi durante una seduta della VII Commissione. Una risposta che non risponde. In realtà la lista particolareggiata delle singole iniziative e relativi costi non è stata mai comunicata. Così, si chiedono le opposizioni: come puoi chiedere dei soldi, se non spieghi per cosa intendi utilizzarli? E, ancora, come puoi quantificare quegli 8,4 milioni, se non hai le singole voci di spesa? Inoltre, se affermi che alcune iniziative sono state già avviate, perché non annunciare almeno quelle? A oggi, di sicuro, si sa che nel 2021, 469.500 euro andranno a incrementare l’attività del contact center Covid (già finanziato per l’anno in corso con oltre 800.000 euro). I restanti 2 milioni, invece, sono un mistero.
E non pochi ritengono che quei fondi aggiuntivi servano per preparare il terreno in vista della campagna elettorale per le Regionali del 2023. Come il capogruppo M5S al Pirellone Massimo de Rosa: “È evidente che la Regione abbia necessità di ricostruire la propria immagine. Da qui l’esigenza di spendere 8 milioni aggiuntivi in comunicazione. Colpisce che la Regione si sia accorta di questa necessità in sessione di assestamento di bilancio, piuttosto che in fase di previsione”. “Da una parte continua De Rosa vie- ne il sospetto possa trattarsi di un’operazione volta a ricostruire il consenso e la credibilità persa, dall’altra la giunta Fontana è quella dell’annuncio vuoto e delle conferenze stampa show. Viene poi da chiedersi come mai si scelga di affidare direttamente all’esterno ulteriori risorse, quando in Regione esistono già strutture dedicate alla comunicazione. In ogni caso il filo conduttore di questa legislaturaresta: prima la propaganda poi i cittadini”. Se non si sa a cosa serviranno quei soldi, si sa chi molto probabilmente li gestirà: sarà Inrete, l’agenzia guidata da Simone Dattoli che a maggio 2019 si è assicurata i due lotti principali della gara per la comunicazione del Pirellone. Si tratta di due affidamenti per 36 mesi (estendibili di ulteriori sei) per un valore complessivo di 24 milioni. Un uomo assai vicino alla Lega, Dattoli, tanto che il Carroccio lo voleva ai vertici di Sport e Salute, la società che avrebbe dovuto gestire lo sport nazionale. In particolare è molto vicino all’assessore regionale alla Comunicazione, il leghista Stefano Bolognini. I due appaiono spesso nelle foto del profilo Facebook di Bolognini mentre pedalano felici.
E CIRCA LA DUPLICAZIONE dei ruoli (e dei costi), De Rosa ha ragione.
Secondo la convenzione Arca, Inrete deve occuparsi di tutte l’attività di comunicazione della Regione. Malo stesso fa Lombardia Notizie, la testata giornalistica interna al Pirellone che ne segue la vita istituzionale. Un esempio? Nel 2021 la Regione stanzia 31.013,27 euro a favore di Inrete per “L’attivazione di servizi a supporto delle iniziative pubbliche istituzionali e conferenze stampa post giunta e del presidente”. Ma le conferenze stampa sono già trasmesse in diretta streaming sui canali di Lombardia Notizie che poi inviai comunicati stampa. Quindi perché pagare due volte lo stesso servizio?