Da Palazzo Marino arriva l’ipotesi di chiedere alla Regione una deroga al dibattito pubblico sul nuovo San Siro. È possibile, è previsto dal Decreto Semplificazioni, art. 8 comma 6 bis, ma il punto non è questo.
Non stiamo parlando di cosa legge e cavilli permettano, ma di cosa sia corretto fare nell’interesse non solo delle società, ma soprattutto dei milanesi.
Sul progetto di costruzione del nuovo stadio San Siro non è accettabile estromettere il quartiere, i cittadini e tutti gli stakeholder coinvolti dal dialogo. Si tratta di volontà politica. La nostra risponde all’esigenza che tutte le voci siano ascoltate e che sia istituito un osservatorio di monitoraggio dell’andamento dei lavori, all’interno del quale i residenti di San Siro siano rappresentati.
Da qui la mia decisione di presentare una mozione che impegni la Giunta di Regione Lombardia a non prendere iniziative volte a concedere la deroga e garantire quindi il dibattito pubblico, pur preservando la salute. Data la situazione Covid.
Ritengo che le Istituzioni debbano impegnarsi a garantire, in tempi celeri, il dibattito in sicurezza, come previsto dalle norme in vigore compatibilmente alla situazione pandemica, piuttosto che studiare cavilli dei quali approfittare per non ascoltare la voce dei cittadini.
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