Siamo al paradosso.
Durante questa legislatura la legge sul consumo di suolo, di cui sono stato primo firmatario è stata nell’ordine:
1. Dimenticata in un cassetto.
2. Snaturata del suo significato al punto da diventare quasi una legge a favore del consumo di suolo, tacciabile di anti-costituzionalità (leggi l’intervento dell’ex vice presidente della corte costituzionale Paolo Maddalena).
3. Approvata alla Camera con relativa promessa di sostanziali migliorie da apportare poi nel passaggio al Senato.
4. Persa nell’iter della calendarizzazione fra una Camera e l’altra.
5. Infine migliorata in alcune sue parti ma lasciata morire perché fuori tempo per questa legislatura.
Quella del governo e del ministero dell’Ambiente è stata la dimostrazione nei fatti del loro totale disinteresse nei confronti di un argomento, che invece dovrebbe essere al centro delle politiche ambientali di un paese in cui il 7,6% del territorio è cementificato e dove il consumo di suolo avanza al ritmo di tre metri al secondo. Dove la cementificazione è arrivata a minacciare le aree protette, i parchi naturali, ma soprattutto dove ancora si costruisce senza criterio in zone sismiche o ad altro rischio di dissesto idrogeologico. Un atteggiamento svilente nei confronti di cittadini e associazioni, come ad esempio Salviamo il Paesaggio, che hanno dedicato il loro attivismo a questa causa.
Eppure oggi ci tocca leggere dichiarazioni come quella del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Ambiente Silvia Velo, la quale dichiara: “La legge sul consumo di suolo diventi priorità per il PD“.
Ma come?
In questi cinque anni per chi doveva esserlo? Il giochino è sempre il solito. A marzo si vota e questi pseudo-ambientalisti poltronari torneranno a promettere, sventoleranno programmi, indicheranno priorità. NON CREDIAMOGLI. Sono i fatti, non le parole a dimostrare come una legge capace di arginare realmente il consumo di suolo loro non l’abbiano mai voluta. Se veramente, come me, hai a cuore l’ambiente e questa battaglia non dimenticarti chi sono loro e cosa non hanno fatto e se puoi aiutami a raccontarlo a quante più persone possibili.