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PD senza vergogna: slitta la discussione in aula della legge sul Consumo di Suolo

PD senza vergogna: slitta la discussione in aula della legge sul Consumo di Suolo

La legge sul Consumo di Suolo non arriverà in aula a novembre.

Dopo due anni di inspiegabile fermo, il mese scorso era conclusa la fase del dibattito in Commissione. Siamo stati costretti, dall’oggi al domani nottate comprese, a votare centinaia di emendamenti, per renderci amaramente conto di come il testo fosse stato svuotato dalla maggioranza. Un peggioramento tale da modificare in modo sostanziale la “ragione sociale” della proposta, che ad oggi potrebbe realisticamente venir ribattezzata in: Incentivi al consumo del suolo per uso edificabile”. Almeno però la legge, dopo anni, sarebbe finalmente giunta in aula, dove i rappresentanti del Movimento sarebbero stati pronti a far valere le proprie posizioni.

Abusivismo edilizoCosì non sarà. Dal calendario dei lavori della Camera di novembre, infatti, la discussione sul testo relativo al Consumo di Suolo, è sparita. Difficile che la calendarizzazione del testo possa essere spostata a dicembre, quando l’emiciclo si troverà a votare la legge di stabilità. È l’ennesima pagliacciata del PD. Il testo sul Consumo di Suolo doveva rappresentare il cambiamento di cui questo Paese avrebbe avuto bisogno. Una legge capace di salvaguardare territori e paesaggi, stimolare nuovi posti di lavoro e tutelare l’agricoltura, mettendo un freno alla speculazione che negli anni ha prodotto esclusivamente scandali, appalti truccati, tangenti ed ecomostri. Evidentemente questa non è una priorità per la nostra maggioranza, è l’amara riflessione che ci siamo trovati a condividere con gli altri portavoce in Commissione Ambiente e Territorio.

A questo punto sorge il dubbio che l’accelerazione imposta lo scorso mese dalla maggioranza, altro non fosse che l’ennesima “renzata”.  La discussione sul Consumo di Suolo, non è servita ad altro se non a fornire al premier l’occasione di poter chiudere EXPO a colpi di marketing e spot riguardo la tutela del territorio. Finita la kermesse e terminate le occasioni di pubblico vanto, la salvaguardia del territorio torna in un cassetto del palazzo. Del resto non è una novità come a questo governo interessi più spendere i soldi dei cittadini in opere inutili, come le varie TEEM e TOEM, oppure vagheggiare di ponti sullo stretto e futuristici poli scientifici, piuttosto che affrontare i problemi di un territorio che, dall’alveo del Seveso, fino a Messina ancora senz’acqua, mette a rischio l’incolumità dei cittadini che lo vivono.

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