Durante il Question Time di giovedì scorso, ho interrogato il rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in merito al progetto Anas relativo alla Vigevano-Malpensa.
Il progetto Anas relativo alla superstrada Vigevano-Malpensa si prefigge lo scopo di affrontare nodi viabilistici, risolvibili con interventi mirati di decongestionamento sulla viabilità esistente. Non è chiaro quali benefici porterà quest’opera che anzi avrà un devastante impatto in termini costi economici e ambientali. La realizzazione della superstrada comporterebbe infatti la frammentazione dei fondi agricoli, la riduzione di superfici coltivabili, la perdita di superfici per la gestione dei reflui zootecnici, la maggior dipendenza da importazioni di foraggi ed interferirebbe con l’infrastruttura irrigua che mette a rischio il sistema di irrigazione per scorrimento, particolarmente appropriato, in quest’area, a perpetuare la fertilità e la produttività della terra.
Per realizzare l’opera sarebbe necessario individuare ulteriori risorse, mentre per realizzare gli interventi di adeguamento proposti da associazioni e comitati, come il potenziamento del trasporto ferroviario, potrebbero essere utilizzati i soldi già stanziati e disponibili. In funzione delle richieste raccolte sul territorio ho chiesto al Governo se, in relazione all’imminente superamento della legge obiettivo – previsto dalla legge delega di revisione della normativa sugli appalti – non intendesse prendere in considerazione la possibilità di utilizzare le risorse pubbliche, già stanziate tramite il “Fondo Malpensa” e i fondi ANAS destinati al collegamento tra Malpensa e Milano, per una riqualificazione della viabilità di minor impatto per il territorio e maggiormente funzionale.
La risposta del rappresentante del Ministero non soddisfa le aspettative. Il governo e Anas sono intenzionati a proseguire per la loro strada, al fine di non perdere i finanziamenti ed i fondi già stanziati. Il punto, a nostro avviso, non è però perdere o non perdere gli stanziamenti, ma che il denaro pubblico sia investito in opere che possano essere realmente utili al territorio. Non speso in progetti obsoleti e di notevole impatto ambientale.
Il governo ha poi proposto una serie di incontri, per consentire alle Amministrazioni di presentare eventuali proposte migliorative, il cui contenuto sarà esaminato allo scopo di contemplare le diverse esigenze rappresentate. La proposta però sa tanto di contentino. Le modifiche che vogliono discutere non paiono destinate a mutare la sostanza del progetto, che a nostro parere resta obsoleto, inutile e troppo penalizzante per i territori e le imprese che vi lavorano.