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RIFIUTI, SU BIOSHOPPER VIGNAROLI (M5S) SCRIVE A MINISTERI: PUNTARE SU RIUTILIZZO

RIFIUTI, SU BIOSHOPPER VIGNAROLI (M5S) SCRIVE A MINISTERI: PUNTARE SU RIUTILIZZO

Condivido la nota stampa, sulla vicenda Bioshopper, diffusa dal portavoce Stefano Vignaroli. Ancora una volta il Movimento Cinque Stelle è il primo ad attivarsi, sulle questioni che riguardano la quotidianità di tutti noi.

Bisogna puntare decisi sul riciclo e sulle sporte riutilizzabili.

Circa i bioshopper “La legge stabilisce semplicemente ciò che il buon senso già suggerisce: facciamo troppi rifiuti inutili. La filiera della gestione del rifiuto biodegradabile è da rivedere, perché ancora sotto il controllo del Corepla e a pochi impianti di compostaggio arriva il materiale compostabile in modo corretto. Ancora troppe sono le buste di plastica non a norma: un settore spesso in mano alla criminalità organizzata, anche perché i Comuni e gli addetti al controllo non hanno ancora gli strumenti per controllarne la conformità”. E’ uno dei passaggi chiave della lettera che il deputato M5S, Stefano Vignaroli, vicepresidente della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sta inviando in queste ore ai ministeri competenti, Ambiente, Sviluppo economico e Salute, oltre che ai soggetti più rappresentativi della grande distribuzione.

Vignaroli mette nel mirino in particolare il ministero dell’Ambiente che non ha competenze in materia sanitaria e non può dunque vietare, come accade in una nota, “l’utilizzo di sporte riutilizzabili da parte del cittadino”. Mentre esiste un’altra nota del Mise, rivela il deputato Cinquestelle, che invece ne permette l’uso, salvo diverse indicazioni del ministero della Salute.

Si stanno snaturando le buone intenzioni di questa legge e la stessa Direttiva Europea che l’ha ispirata, il cui principio fondante è la riduzione del rifiuto.

Vignaroli poi replica ai rilievi posti dalle associazioni di categoria e sul tema dell’igiene dei sacchetti. Quindi conclude la missiva: “Invito il Ministero dell’Ambiente e la grande distribuzione a rivedere la loro posizione, cosi come invito il Ministero della Salute a pronunciarsi con buon senso ed elasticità”.

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