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Rigenerazione urbana: “Dall’assessore Rolfi un attacco senza precedenti agli agricoltori”

Rigenerazione urbana: “Dall’assessore Rolfi un attacco senza precedenti agli agricoltori”

È semplicemente allucinante che l’assessore all’agricoltura Rolfi stia portando avanti un attacco senza precedenti nei confronti del settore della produzione agricola e degli agricoltori. Ancora più assurdo è il fatto che lo stia facendo utilizzando come cavallo di Troia una legge che dovrebbe tutelarli. Questa la nostra posizione, in merito alle criticità emerse dalla lettura degli emendamenti proposti dall’assessorato all’agricoltura alla PDL 83 in materia di rigenerazione urbana, che domani sarà discusso in Consiglio Regionale.

Sono tre i punti contestati dal portavoce del Movimento Cinque Stelle e riguardano nello specifico l’articolo 40 ter per il recupero degli edifici rurali e abbandonati.

Le proposte emendative arrivate dall’assessore sono una vera e propria minaccia per il settore agricolo.

Innanzitutto aprendo agli interventi in deroga ai piani territoriali di enti sovracomunali vengono di fatto esautorati dalla discussione sulla gestione del territorio, gli enti che costituzionalmente avrebbero il diritto a poter dire l’ultima parola. In pratica viene chiusa la bocca ai parchi, che un domani non avranno alcuna voce in capitolo su cosa accadrà al proprio interno. Il secondo punto riguarda il concetto di pubblico interesse. Secondo l’assessore Rolfi, l’intervento su cascine e edifici rurali potrebbe essere giustificato qualora i comuni rilevassero un generico pubblico interesse dall’intervento edilizio. È evidente come in questo caso il pubblico interesse non esista, ma si tratti di una scusa per aprire alla speculazione.

L’ultimo punto, probabilmente quello che rappresenta l’attacco più diretto alla filiera agricola, è quello relativo alla temporalità della dismissione, che l’assessore fissa in soli tre anni. Questa ipotesi apre a due scenari, entrambi inquietanti. Il primo riguarda la possibilità che gli stessi agricoltori siano incentivati all’abbandono delle aree agricole, con la conseguente perdita per tutto il settore. Il secondo riguarda invece le possibilità aperte a chi intenda speculare. Poniamo il caso che io abbia un terreno agricolo e decida di costruirci oggi una stalla o una cascina, per poi decidere di abbandonarla. Fra soli tre anni al suo posto potrei edificare qualsiasi cosa, appartamenti come una sala slot. Compito dell’assessore all’agricoltura dovrebbe essere quello di incentivare una filiera produttiva che rappresenta un’eccellenza per varietà e qualità per il Paese, non colpirla duramente per aprire alla speculazione edilizia.

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