Presidio antisfratti a Sesto San Giovanni. La Giunta leghista sembra stia tentando di attuare una “pulizia sociale”.
Giovedì 9 dicembre ho preso parte ad un nuovo presidio organizzato dal sindacato Unione Inquilini per opporsi allo sfratto imminente di una famiglia con minori. Ancora una volta soggetti paganti la propria quota di spese al Comune, che tuttavia si sono visti arrivare la visita dell’ufficiale giudiziario.
L’assurdità della situazione sta nel fatto che il Comune è causa e artefice di quello che sta accadendo a 667 famiglie a Sesto, ma le conseguenze le stanno pagando soggetti fragili, minori, malati, intere famiglie che hanno con costanza pagato al Comune la loro quota di affitto, mentre il Comune ha deciso di interrompere i pagamenti alle proprietà in cui la precedente Giunta aveva sistemato persone in attesa di assegnazione di un alloggio popolare. A pensare male, sembrerebbe un progetto politico, atto ad allontanare da Sesto chiunque si trovi in situazione di bisogno.
Il nuovo presidio tenutosi ieri in via Levi a Sesto San Giovanni aveva lo scopo di mostrare e protestare contro le incoerenze e le irregolarità della Giunta sestese, al fine di ottenere un posticipo dello sfratto per la famiglia di A.M., nonché per chiedere al Prefetto la sospensione del ricorso alla Forza pubblica degli sfratti, fino a quando il Comune non metterà in atto le norme vigenti in tema di diritto alla casa.
Questa manifestazione, grazie alla solidarietà dei sestesi e alla disponibilità degli ufficiali giudiziari, è riuscita a procrastinare lo sfratto di questa famiglia con due bambini fino ai primi di marzo. Una soluzione certamente non risolta, ma che permetterà agli inquilini di poter accedere al nuovo bando per l’assegnazione di case popolari, se la Giunta deciderà di rispettare tempi e norme.
L’atteggiamento dell’Amministrazione comunale, peraltro rea di morosità colpevole, è invece disdicevole. Giovedì mattina all’abitazione di via Levi non era presente né un legale della proprietà, né un legale del Comune, che sarebbe poi il diretto interessato dell’ingiunzione di sfratto.