Questa mattina il ministro dell’Ambiente Galletti, ha relazionato al Parlamento, le comunicazioni del governo in vista di Cop 21, la Conferenza Mondiale sul Clima di Parigi. Le parole del ministro, per quanto condivisibili, hanno lasciato più di un dubbio sul fatto che questo governo abbia una visione reale del problema o meglio, non siamo convinti che le parole del ministro siano tradotte in realtà dalle politiche adottate dal governo. Sblocca Italia, finti incentivi alle energie rinnovabili, mancata discussione della legge sul consumo di suolo, sono l’ennesima riprova di come agli slogan del governo non seguano mai i fatti.
La situazione è critica. Limitandosi all’Italia un rapporto del CNR (Consiglio Nazionale Ricerche) ha mostrato come a fronte di un incremento di temperatura media terrestre pari a 0,57 °C (fonte NOAA), per l’Italia l’incremento medio è stato di ~1,5 °C, quindi quasi tre volte l’aumento medio globale, con punte di ~+2 °C al Nord e ~+1,3°C al Sud. Una situazione che nel breve periodo può innescare meccanismi devastanti quali: desertificazione, migrazioni di massa, estinzioni di specie ed ecosistemi. Di fronte a questo scenario è veramente irritante assistere alla pantomima di questo governo. A parole si fanno grandi proclami. Grandi slanci morali. Addirittura autorevoli esponenti del governo, che fino a pochi mesi fa negavano persino l’origine antropica e la portata epocale dei cambiamenti climatici, oggi, fulminati sulla via di Damasco dall’enciclica papale, si riscoprono improvvisamente strenui difensori della casa comune. Salvo poi, però, una volta tornati in Italia, dimostrare con i fatti di essere totalmente subalterni alle più becere, anacronistiche e dannose lobby dei combustibili fossili, del cemento e degli inceneritori. Questo è il governo che parla di innovazione ma non permette lo scambio di energia rinnovabile tra inquilini di uno stesso condominio. Ma quale innovazione pensate di promuovere incentivando gli inceneritori al posto dell’economia circolare? Quale filiera industriale innovativa pensate di promuovere puntando sulle trivellazioni invece che sulle tecnologie per l’efficienza e il risparmio energetico? Quale futuro volete dare all’agricoltura se si cerca di impedire in tutti i modi l’approvazione di una legge seria sul consumo di suolo? Dove pensiate stia andando il mondo? Verso il petrolio o verso il sole?
Fra noi portavoce del M5S ci chiediamo quindi come si possano conciliare i buoni propositi, che peraltro condividiamo, con il ritardo culturale e gli interessi con i grandi gruppi fossili che interessano autorevoli esponenti del governo Renzi? Chiediamo con forza che i governi impegnati nei negoziati della COP21 di Parigi stipulino un accordo equo, legalmente vincolante, ambizioso, che consenta di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C, accelerando la necessaria transizione verso la completa decarbonizzazione dell’economia.
La crisi climatica è una crisi sistemica, la via d’uscita ad una crisi di sistema è una soluzione di sistema. Le conoscenze di cui disponiamo oggi, rendono possibile invertire la rotta. Abbiamo le capacità per trovare un’uscita alla crisi climatica, per contenere l’innalzamento della temperatura ad un massimo di 1,5°. Possiamo trasformare il sistema energetico globale, in un sistema che funziona, crea ricchezza e lavoro utilizzando al 100% energie rinnovabili. La resistenza al cambiamento non è imputabile a fattori tecnologici, ma esclusivamente ad interessi politici. Dobbiamo assolutamente spezzare le catene degli interessi che ci imprigionano ad un modello fallimentare ed insensato. Bisogna smettere di giocare alla Play Station, non possiamo più illuderci che la realtà sia uno scenario dalle vite infinite.