È un atto dovuto vista la gravità dei fatti che denunciamo fin dall’inizio di questa vicenda.
Questo è ciò che penso dell’esecuzione, disposta dalla procura di Pavia, di diverse perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di diversi soggetti indagati per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato. La vicenda è quella dell’affidamento diretto a Diasorin, dei test sierologici per la ricerca e la mappatura del virus Sars-CoV-2. Tra i soggetti indagati figurano il presidente, il direttore generale ed il direttore scientifico della Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia, il responsabile del laboratorio di Virologia Molecolare del medesimo istituto, nonché l’amministratore delegato della società biotecnologica piemontese Diasorin S.p.a.
Dopo il Consiglio di Stato, che ha rinviato al MIUR ogni decisione, le indagini vanno avanti.
Molti aspetti evidentemente restano da chiarire, su di una situazione che ha creato gravi danni e ritardi nella mappatura e nella prevenzione del Coronavirus sul territorio. Comunque vada a finire riteniamo doveroso sia fatta chiarezza. Purtroppo dobbiamo constatare, ancora una volta, il fallimento del modello di gestione della giunta Fontana: ogni giorno i giornali riportano una notizia più imbarazzante di quella pubblicata il giorno prima, dov’erano gli organi di controllo di Regione Lombardia? Possibile che si debba sempre arrivare alle inchieste della magistratura? È evidente come la situazione sia del tutto sfuggita di mano: fra mascherine lasciate ad ammuffire nei magazzini, ospedali in Fiera costruiti e abbandonati perché inutili e donazioni non donazioni. Tutte istantanee di un modello di gestione naufragato in tutta la propria inadeguatezza al cospetto dell’emergenza.