Secondo l’ordinanza sospensiva del Tar per spendere due milioni di euro di soldi pubblici, per acquistare i test sierologici prodotti dall’accordo con Diasorin, l’IRCCS San Matteo avrebbe dovuto rispettare le regole della concorrenza e dell’evidenza.
Lo scorso 11 aprile, tramite la piattaforma acquisti ARIA, Regione Lombardia ha comprato da Diasorin 500mila test sierologici, ma non è possibile risalire a un documento, una gara, un bando che giustifichi tale acquisto.
L’assessore Gallera, da me interrogato in Aula, ha spiegato come Regione abbia atteso settimane affinché il test Diasorin ottenesse le certificazioni CE e FDA, il che fa cadere il presupposto dell’aver agito in emergenza, se la situazione fosse stata giudicata urgente infatti perché non procedere all’acquisto di test già certificati e disponibili sul mercato visto che la normativa sugli appalti lo permette?
Una manifestazione di interesse è stata poi aperta il 21 aprile. Doveva chiudersi al 24 aprile, siamo al 7 maggio e, al momento, sappiamo solo che hanno partecipato 44 aziende, il che significa che probabilmente il test scelto da Regione non aveva poi caratteristiche così uniche da costringere cittadini e imprese ad aspettare così a lungo.
Ieri anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, si è inserito nel dibattito criticando le scelte di Regione Lombardia. L’intervento del sindaco è la conferma di come l’argomento stia diventando oggetto di bagarre politica, la sensazione è che tutti stiano perdendo di vista l’obiettivo che deve essere quello di tutelare la salute dei cittadini.