Cosa si intende per tetto verde? “Tetto verde” è un tetto, piano o inclinato, di un edificio parzialmente o completamente ricoperto di vegetazione.
Si compone da un “pacchetto” di più strati che comprende una membrana (o manto) impermeabile antiradice, uno strato di separazione e protezione del manto impermeabile, uno strato di drenaggio e accumulo idrico, un tessuto di filtro, un substrato colturale, la vegetazione. Di ritorno dal convegno “Semiramide a Milano: i giardini pensili e il verde verticale”, sono sempre più convinto che, a mio modo di vedere, lo sviluppo delle coperture verdi sugli edifici delle nostre città rappresenta un’ottima soluzione nell’ottica di un piano energetico nazionale lungimirante ed in grado di guardare al futuro. Un’opinione condivisa con gli ospiti intervenuti nel corso del dibattito. Dalle scienze agrarie, fino all’architettura, passando per la meteorologia, tutti concordi sulla bontà di un’idea che, se applicata correttamente potrebbe contribuire in maniera incisiva a risolvere alcuni dei problemi che affliggono le nostre metropoli.
Nelle nostre città, che ormai soffocano nello smog, queste misure potrebbero migliorare considerevolmente la qualità ambientale e la sostenibilità dell’ambiente urbano. È del resto ormai scientificamente dimostrato che la copertura a verde mantiene stabili le temperature nei locali sottostanti, abbattendo di conseguenza, tanto in inverno quanto in estate, i consumi energetici, con conseguente risparmio di costi per famiglie, imprese amministrazioni e ambiente.
Per questo motivo avevo proposto diversi emendamenti alla legge di stabilità 2016, attraverso i quali il Movimento Cinque Stelle chiedeva di incentivare, tramite una detrazione d’imposta, lo sviluppo di: tetti verdi, giardini pensili, recupero di acque meteoriche e l’esenzione dalla TOSAP, per le aiuole realizzate o da realizzare in spazi adiacenti o comunque funzionali a pubblici esercizi.
L’approvazione di questi emendamenti avrebbe permesso l’incentivazione di misure altamente consigliate dai maggiori istituti di ricerca italiani ed europei per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei contesti urbani. Purtroppo però gli emendamenti da me presentati, sebbene fossero stati inizialmente acquisiti dalla maggioranza e presentati a nome del relatore della legge di stabilità in commissione ambiente Borghi (PD), sono stati incomprensibilmente bocciati dalla commissione bilancio e non hanno ricevuto alcun supporto a difesa da parte della maggioranza, privando senza ragione alcuna i cittadini degli incentivi previsti per interventi utili e auspicabili.
Purtroppo però, le uniche proposte che il governo si è degnato di accogliere sono stati alcuni ordini del giorno. Uno impegna il governo ad intraprendere una linea coerente sul governo del territorio, finalizzata realmente a salvaguardare il suolo agricolo e ad impedire nuovo consumo di suolo. Un altro ordine del giorno accolto dal governo, a prima firma Zolezzi, impegna il governo a valutare l’opportunità di prevedere una strategia di defiscalizzazione eventualmente utilizzando anche il credito fiscale per gli interventi che riguardino la rimozione e la bonifica dell’amianto nell’intero comparto di edilizia privata, purché le regioni interessate siano dotate di un Piano di Gestione Amianto, comprensivo in particolare di mappatura e di siti di inertizzazione o discarica di capienza adeguata ai quantitativi di amianto stimati sul rispettivo territorio regionale. Un ultimo Odg da me proposto e firmato dalla collega Lupo è stato accettato e spinge ad incentivare gli interventi certificati finalizzati al recupero e riutilizzo delle cosiddette acque meteoriche e gli interventi di progettazione, esecuzione e manutenzione di tetti verdi, su tetti di edifici di nuova realizzazione o soggetti ad interventi di riqualificazione energetica, laddove non vietato da normative di decoro urbano e storico.
Inutile sottolineare come vigileremo in Aula, affinché le promesse della maggioranza possano tradursi in effettivi benefici per l’ambiente e i cittadini, ma è necessario ribadire come gli sforzi messi fin qui in atto non possono considerarsi sufficienti. Occorre che questo governo fossile, amico delle lobby e schiavo degli interessi ai quali si è venduto, si faccia da parte e lasci spazio ed iniziativa coloro i quali abbiano idee, proposte ed iniziative volte allo sviluppo di un piano energetico nazionale capace di guardare al futuro.