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Le Vasche di Laminazione, non risolvono i problemi del Seveso

Le Vasche di Laminazione, non risolvono i problemi del Seveso

Le Vasche di Laminazione non risolvono i problemi del fiume Seveso, sono infatti espressione di una soluzione tampone non certo una visione a lungo termine.

verticaleMercoledì scorso in Commissione Urbanistica i funzionari regionali e Aipo hanno presentato il progetto relativo alle vasche di laminazione. Un progetto che prevede l’esborso di 15 milioni di euro stanziati da Governo, Regione e Comune di Milano.

Sarà l’ennesimo esempio di come, soprattutto per quanto l’ambiente, questa amministrazione sta spendendo male i soldi dei cittadini. Le vasche di laminazione più che la soluzione ai problemi del Seveso, rappresentano un paradosso. Come si può pensare che un dramma, quello degli allagamenti, imputabile in maggior parte alla mancanza di terreni assorbenti, si risolva con un’opera che di fatto sottrae al territorio altre superfici assorbenti?

Come risolvere allora i problemi del Seveso? Innanzitutto rispettando il principio di invarianza idraulica per quanto riguarda i comuni lungo il fiume, cioè lasciare che l’acqua sia assorbita dai terreni impedendo nuove colate di cemento.

Inoltre le leggi già esistenti in materia edilizia andrebbero rispettate. Dove la legge vieta di costruire non si dovrebbe costruire. Invece un dossier recentemente redatto su disposizione della Procura dalle polizie provinciali di Milano, Monza e Como, assieme agli uomini della Guardia Forestale, ha stimato 37 opere abusive fra edifici isolati, capannoni ed interi quartieri edificati all’interno della fascia di rispetto del torrente. Su tali costruzioni sarebbe necessario agire immediatamente.

OrizzontaleLa situazione non migliora se il focus passa sul letto del fiume: cattiva manutenzione dell’alveo, incuria, crolli di sponde, restringimenti causati da ostacoli artificiali, aspetti che noi del Movimento Cinque Stelle, assieme ai Comitati contrari alle Vasche di Laminazione, denunciamo da tempo, ma che ora sono messi nero su bianco dal dossier in mano alla Procura. Un piano di prevenzione a lungo termine degli allagamenti, non può non prescindere da una maggior cura e pulizia dell’alveo.

Vi è poi l’aspetto maggiormente inquietante, quello cioè legato agli scarichi abusivi quantificati, fotografati e schedati per l’esorbitante cifra di oltre 400 lungo i sei chilometri del tratto che va da Monza a Milano. Se non ci fosse da piangere, farebbe sorridere il fatto che gli scarichi vengano scoperti e denunciati solo ora. Chi vive il territorio sa benissimo che sarebbe bastato dare un’occhiata al fiume, marrone già dal suo ingresso in Senago, per rendersene conto. Gli scarichi abusivi vanno chiusi immediatamente senza sé e senza ma, mancano i fondi? Stiamo per destinare 15 milioni di euro ad un progetto che di fatto non risolver alcun problema.

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