Non esiste un “fuori tempo massimo”, quando c’è la volontà politica di promuovere il bene del territorio.
Trovare soluzioni condivise, in grado di garantire un saldo positivo nel rapporto costi-benefici, dovrebbe essere il compito di ogni amministratore. Per questo motivo il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, così come scritto all’interno del contratto di governo, ha annunciato la revisione in funzione del rapporto costi-benefici di tutte quelle opere considerate troppo costose, ad alto impatto ambientale e di utilità discutibile per il territorio. Tutte caratteristiche che possiamo ritrovare all’interno dell’ormai ventennale progetto della Vigevano-Malpensa.
Viene spontaneo domandarsi perché allora c’è ancora chi vuole arroccarsi in difesa di soluzioni anacronistiche, ormai superate dal passare del tempo e dall’impatto devastante per il territorio?
Sono anni che cittadini e territori propongono soluzioni alternative, discuterle e portarle avanti è nostro dovere.
Come si può affermare che la Superstrada, così come è pensata, non arrechi danni al territorio? Le recenti dichiarazioni della consigliera Scurati lasciano più di qualche dubbio in merito alla sua conoscenza di un progetto che non risparmierà nemmeno un’oasi naturale come il Parco del Ticino, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Sono personalmente disponibile ad incontrarci, per valutare assieme problematiche e criticità e lavorare su di un progetto in grado di superarle. Perché ad esempio non investire le risorse pubbliche su opere considerate maggiormente strategiche per il territorio, come ad esempio il prolungamento della linea ferroviaria S9 o il doppio binario sulla Milano-Mortara? In difesa di quali interessi ci si ostina ad arroccarsi su posizioni anacronistiche, invece di cominciare assieme un percorso di crescita per il bene di tutto il territorio?