Con Fontana-Moratti la Lombardia è tornata a marzo 2020.
Il più che probabile passaggio in zona gialla della Lombardia è inevitabile e non è certo responsabilità di Fontana e della sua giunta. A differenza del centrodestra, che attribuiva a Giuseppe Conte la colpa di ogni starnuto, noi sappiamo bene si tratti di una questione globale.
Le responsabilità e le colpe del governo Fontana-Moratti sono legate al modo in cui non hanno saputo gestire la pandemia in Lombardia. Alle Regioni, in questi due anni, sono state affidate ingenti risorse dallo Stato per fronteggiare gli effetti della pandemia su sanità, scuole e trasporti.
Dopo tutti questi mesi non si vede alcun risultato, se non qualche foto a favore di propaganda, e in Lombardia l’unica regola certa, di un governo regionale inadeguato, è l’improvvisazione.
Oggi i tamponi sono esauriti anche per i malati. Le attese sono interminabili e spingono i cittadini, quelli che possono permettersi di pagare fino a 160 euro un tampone, al rivolgersi alla sanità privata. Il tracciamento è completamente saltato e il contenimento del contagio è affidato alla buona volontà, che per fortuna non manca, dei cittadini. I malati sono abbandonati a sé stessi. Le categorie dei medici attaccano la Giunta un giorno sì e l’atro pure. Il portale regionale va in tilt non appena si collegano due utenti in più. Lo stesso identico disastro da due anni a questa parte.