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Dati dicono che Lombardia è responsabile per le scorte di materiale sanitario

Dati dicono che Lombardia è responsabile per le scorte di materiale sanitario

“Altro che briciole da Roma. Lo Stato paga, la Regione decide acquisti e distribuzione. I dati richiamano Fontana e Gallera alle loro responsabilità. Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con il Governo regionale cha ha evidentemente bisogno di aiuto. Confidiamo che la finiscano con la propaganda Fontana è solo l’ultimo Presidente a guidare una regione costruita su di una miope visione sanitaria scritta da Formigoni prima e Maroni poi”, così Massimo De Rosa, consigliere regionale del M5S Lombardia.
“La polemica sulle mascherine”, continua, “è strumentale e surreale. Regione Lombardia, nonostante fosse stata ripetutamente avvertita, sia da Roma sia dalla lettera che il 4 febbraio la FIMMG della Lombardia, un sindacato dei medici di famiglia, non si è mossa. Fontana e Gallera aspettano metà febbraio per far partire, tramite ARIA spa (centrale acquisti per Regione Lombardia), i primi ordini. Si punta al prezzo al ribasso e alla quantità. Risultato? La scoperta, all’inizio di marzo, che un ordine da 4 milioni di mascherine era da annullare. Perché? “L’azienda si era rivelata inesistente”, come confermato dallo stesso assessore Caparini. In pratica la Lombardia è arrivata al culmine dell’emergenza senza scorte e con un ordine scoperto”.
Per De Rosa. “È calcolato che il fabbisogno regionale si attesti attorno ai 9 milioni di mascherine al mese. La Protezione Civile arriva in soccorso dell’inefficienza lombarda inviando circa 7,3 milioni di mascherine (quasi 5 milioni chirurgiche e 2,3 milioni Ffp2), l’80%. Nonostante ciò la distribuzione dei DPI è ancora difficoltosa e le mascherine non arrivano dove dovrebbero arrivare. Come ad esempio nelle RSA (Residenze per anziani), dove il numero degli ospiti deceduti cresce quotidianamente a dismisura e gli appelli dei medici restano inesauditi”.

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