Il pressing M5S sui ministeri ha portato alla creazione effettiva del fondo in cui confluiscono i soldi provenienti dalle nostre restituzioni per politiche attive del lavoro. Ci avevano detto che gli stipendi da noi restituiti andavano sul fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Dopo vari incontri abbiamo scoperto che i nostri soldi finivano in un capitolo del bilancio dello Stato “morto” in attesa di essere utilizzati per il fondo del Microcredito di Stato, che è un sottoinsieme del fondo di garanzia per le PMI, ma restano cosa separata e diversa dal punto di vista delle dotazioni finanziarie e dei meccanismi di accesso. E soprattutto quello del Microcredito era disattivato.
QUALE È LA DIFFERENZA?
COSA MANCAVA PER FARLO FUNZIONARE?
ORA È FINALMENTE ATTIVO
CHI VERSA I SOLDI NEL FONDO DESTINATO AL MICROCREDITO?
COME SI ACCEDE?
- Disoccupati;
- Dipendenti sospesi o con orari di lavoro ridotti per cause esterne;
- Persone in condizioni di non autosufficienza (anche di un componente il nucleo famigliare);
- Persone con notevole aumento delle spese famigliari non derogabili.
Tra pochi giorni sul sito del MISE ci saranno i moduli e la sezione dedicata per accedervi. Faremo un tutorial con delle Faq (Domande Frequenti) per i meno pratici. Ma sappiamo anche che il Ministero dello Sviluppo economico sta creando una sezione ad hoc abbastanza facilitata. In sostanza chi rientra nelle categorie sopra citate può fare richiesta di finanziamento di business plan o di spese domestiche (cosiddetto Microcredito sociale).
QUANTI SOLDI SI POSSONO CHIEDERE?E A QUALI CONDIZIONI?
CHI GESTISCE I FONDI PER IL MICROCREDITO?
- banche
- istituzioni non bancarie
- cooperative e consorzi
- fondazioni
- associazioni
QUALE È IL VALORE AGGIUNTO DI QUESTO FONDO SU CUI VERSIAMO SOLDI?
Mandeteci un recapito. A breve li informeremo con un tutorial e una sezione dedicata. I moduli sono in arrivo nei prossimi giorni su sito del Ministero. Con info più dettagliate.
APPROFONDIMENTI
L’iniziativa del Movimento ha origine da un emendamento all’art.1 del decreto del Fare (DL 69 del 2013) che ha prodotto il seguente comma:
5-ter. Al fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, colma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e successive modificazioni, possono affluire, previa assegnazione all’entrata del bilancio dello Stato, contributi su base volontaria per essere destinati alla microimprenditorialita’ ai sensi e secondo le modalita’ di cui all’articolo 39, comma 7-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. Con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono definite le modalita’ di attuazione del presente comma nonche’ le modalita’ di contribuzione da parte di enti, associazioni, societa’ o singoli cittadini al predetto fondo di garanzia di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge n. 662 del 1996)).
Dopo questo intervento legislativo il Ministero dell’Economia ha emanato il seguente decreto attuativo in cui veniva creato un apposito capitolo di entrata del Bilancio dove poter destinare le somme da noi rese disponibili dopo il taglio ad indennità e diarie.