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Lombardia: Grave depauperamento dei fiumi, bracconieri sempre più aggressivi, i volontari non ce la fanno più

Lombardia: Grave depauperamento dei fiumi, bracconieri sempre più aggressivi, i volontari non ce la fanno più

I bracconieri sempre più aggressivi, pescano con corrente elettrica, sostanze anestetiche, candeggina e reti ad uncino, i volontari non ce la fanno più.

Intanto Bradley Martin viene ucciso, anche noi aspettiamo la tragedia?

Bradley Martin, il nemico dei bracconieri che ha dedicato la sua vita a combattere i trafficanti di avorio, è stato trovato morto domenica mattina nella sua casa di Nairobi.  Parlavamo del suo lavoro giusto qualche giorno fa con Davide Tripiedi, al termine di un incontro con Fernando Landonio, presidente Federazione Pescatori Sportivi Rescaldina e Lorenzo Ziboni, consigliere federale Fipsas, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee. E’ stata l’occasione per ascoltare le esigenze e le necessità di una categoria stremata dalla lotta all’illegalità.

“Cambieranno i politici ma spero non cambi la sensibilità sul grave problema del bracconaggio in Lombardia – dichiara preoccupato Fernando Landonio – i bracconieri sono bande sempre più cattive, qualche volta, grazie ai nostri volontari, riusciamo a fermare qualche barca, sono uomini dell’est che pescano pesci grandi come siluri e carpe, con metodi illegali, destinati ai loro mercati.  Il danno che la pesca di frodo compie sull’ambiente e nei nostri fiumi oramai è spaventoso”.

E se il vecchio ritornello di Bertoli diceva: “Pesca forte tira pescatore” qui il tirare ha il volto della pesca con corrente elettrica, sostanze anestetiche, candeggina, reti ad uncino e il rischio è il depauperamento totale.

Tonnellate di pesce vengono trafugate di notte per poi essere rivenduto nei paesi dell’est, e anche nei nostri mercati. La pesca di frodo è devastante per l’ecosistema ed ha assunto proporzioni da disastro ambientale, distruggendo numerose specie ittiche”.

Il bracconaggio è una minaccia per la salute dei cittadini a causa della pesca invasiva con vendita abusiva senza autorizzazioni. Inoltre a causa dell’inquinamento dei nostri fiumi, soprattutto del Po e di alcuni suoi affluenti, i pesci accumulano sostanze cancerogene. Non lasceremo soli i pescatori, anzi, collaboreremo e ci coordineremo per maggiori tutele sul territorio, soprattutto vigileremo per capire chi deve fare e cosa, ci prenderemo le responsabilità istituzionali aprendoci alla collaborazione tra le associazioni e federazioni, per una maggior tutela del territorio e per la sicurezza alimentare e delle persone. Siamo convinti che la presenza dei pescatori e del controllo degli enti sia fondamentale per preservare il territorio e le acque.

“La chiusura della Polizia Forestale e della Polizia provinciale ha indebolito noi e dato ancora più forza a queste bande di delinquenti – dichiara Landonio – I nostri volontari non ce la fanno più, sono pescatori e imprenditori che per salvaguardare le proprie attività aiutano a tenere il territorio sotto controllo, ma hanno le mani legate, non hanno alcun potere”.

Grazie al collega portavoce Davide Tripiedi, sono stati approvati due emendamenti, alla legge di stabilità del 2017 , destinati allo stanziamento di fondi per combattere il bracconaggio ittico e per evitare i danni causati dalla subsidenza.

“ll primo fondo ottenuto grazie ad un emendamento a mia prima firma – precisa Tripiedi – è volto a contrastare il fenomeno del bracconaggio nelle acque interne ed avrà una dotazione iniziale di un milione di euro all’anno per tre anni. Quello dei pescatori di frodo è un dramma che ha portato ad una grave riduzione della fauna ittica e a continue situazioni di pericolo per la popolazione che vive sul Po. Diversi sono gli episodi dove i bracconieri hanno minacciato o intimidito con armi da fuoco chi cercava di contrastarli».

Il Movimento 5 stelle nel luglio 2017 ha presentato una nuova interrogazione specificando che “l’introduzione della legge 154 del 2016 non ha risolto il problema della pesca di frodo” e che, a nostro giudizio, “per fermare definitivamente i bracconieri che agiscono sul fiume Po e sui suoi immissari, sarebbe necessario aumentare in maniera considerevole le unità di forze dell’ordine operanti in loco accompagnandole ad operazioni di coordinamento tra loro ed inasprendo le contravvenzioni e le pene previste nelle suindicate norme vigenti”.

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