Non abbiamo più tempo. Venerdì sarò in piazza, assieme ai miei colleghi portavoce, per partecipare mobilitazione mondiale sul clima: “Global Strike For Future”. Il Movimento Cinque Stelle sarà lì, proprio dove è sempre stato, per ricordare a tutti che il cambiamento climatico non è un capriccio ambientalista, ma un’evidenza scientifica. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti, così come lo sono le sue conseguenze. Se non agiamo oggi, unendo gli sforzi in maniera concreta al fine di limitare l’incremento delle temperature su scala globale, domani sarà troppo tardi per fronteggiarne i catastrofici effetti.
Un disastro che abbiamo consapevolmente innescato, ma incontro alle cui conseguenze continuiamo ad approcciarci con l’incosapevolezza di chi non vuole vedere, di chi non vuole capire che non esiste un Pianeta B, di chi ancora pensa che il discorso si possa rimandare. Questo non è più tollerabile.
La buona notizia è che sappiamo cosa fare. Abbiamo già le risposte. La cattiva notizia è che facciamo di tutto per ignorarle.
Ricordo quando entrai in Parlamento nel 2013. Ricordo le risatine di scherno da parte degli altri parlamentari quando parlavamo delle conseguenze del climate change, quando chiedevamo di non trivellare i mari perché continuare a promuovere l’utilizzo dei combustibili fossili ci avrebbe portato sull’orlo del baratro, ricordo quando parlavamo di eolico, di solare, dei ritorni in termini economici e di posti di lavoro della green economy e ci guardavano come se fossimo arrivati da un altro pianeta.
Oggi sono i nostri ragazzi a pretendere quella giustizia climatica finora negata. A mettere noi politici, noi amministratori, di fronte alle responsabilità dalle quali siamo così a lungo fuggiti: “Chiediamo a tutti i decisori politici di tutto il mondo di prendersi la responsabilità di risolvere questa crisi o di dimettersi. Ci avete deluso in passato e se continuerete a deluderci anche in futuro, noi giovani di questo pianeta cambieremo le cose da soli”. Abbiamo l’obbligo di agire.
Come forza di Governo stiamo investendo, nel periodo 2019-2033, quasi 4 miliardi di euro per la mobilità sostenibile, per passare dalla mobilità pubblica diesel a quella elettrica. Altri 33 milioni per attrezzare il Paese con impianti di ricarica per i veicoli elettrici. Stiamo incentivando l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi con ecosconti fino a 6.000 euro. Abbiamo stanziato 11 miliardi di euro in manutenzione, in prevenzione e per mettere in sicurezza il nostro territorio rispetto alle minacce legate al dissesto idrogeologico. Lavoriamo ad un Piano per sospendere l’attività di estrazione del petrolio, di modo da guidare la transizione che ci porterà abbandonare le fonti fossili entro il 2025, come scritto nel programma di governo. Stiamo avviando processi concreti in campo di efficienza energetica con la riconferma dell’ecobonus, con la promozione di progetti di economia circolare, attraverso la ristrutturazione energetica degli edifici delle nostre città e combattendo il consumo di suolo.
Come gli studenti, come Greta Thunberg, vogliamo un futuro sostenibile. Per questo venerdì saremo in piazza per ascoltare e manifestare anche la nostra urgenza di cambiamento.